Domani il Museo dell’Emigrante
riapre: la mostra

Il Museo dell’emigrante di Roasio riaprirà le porte domani con una mostra nel salone polivalente al piano superiore del Museo, intitolata “Bocia: il lavoro minorile nel Biellese tra Otto e Novecento”. Il Museo raccoglie le memorie di cinque generazioni di Roasiani che hanno affrontato le difficili strade del mondo per cercare migliori condizioni di vita per sé e per le proprie famiglie. L’esposizione permanente del Museo prevede tre sale ricche di testimonianze di vita vissuta dai Roasiani nei Paesi di emigrazione, vanta più di 400 fotografie e una vasta collezione di oggettistica.

La mostra “Bocia: il lavoro minorile nel Biellese tra Otto e Novecento”, curata dallo storico Danilo Craveia per il DocBi - Centro Studi Biellesi nel 2014 e gentilmente concessa in prestito al Museo, prende spunto dallo sguardo di Luigi Einaudi sulla condizione degli operai biellesi, raccolto nel volume «Le lotte del lavoro» del 1924 e pubblicato da Piero Gobetti.

Il lavoro minorile negli stabilimenti biellesi rimase a lungo nascosto, e venne smascherato solamente nel 1913 quando l’imprenditore Lora Totino di Pray realizzò un video documentario in cui venivano ripresi anche bambini intenti a lavorare nel suo stabilimento. Nello stesso periodo Luigi Einaudi, futuro Presidente della Repubblica, venne a Biella per documentare gli scioperi e raccolse dati anche sul problema del lavoro minorile. La mostra rimarrà visitabile fino a domenica 2 giugno durante gli orari di apertura del Museo, ovvero tutti i sabati e le domeniche dalle 15 alle 18. Ingresso libero. Il Museo dell’emigrante si trova in via Vittorio Veneto 75, a Roasio ed è aperto tutti i fine settimana fino ad ottobre.

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