Andrea Bonifacio (presidente Ance): «Addio al 110%, resta il problema della carenza di manodopera»

A Biella i cantieri attualmente aperti sono pochi e la maggior parte di quelli che hanno usufruito del 110 per cento hanno concluso i lavori. Sarebbe confermato per tutto il 2024 il bonus ristrutturazioni che permette di usufruire di una detrazione del 50 per cento sulle spese sostenute per la manutenzione ordinaria e straordinaria con un limite di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare

Il ministero dell’Economia e delle Finanze esclude “qualsiasi ipotesi di proroga del superbonus circolata in queste ore e pubblicata da alcuni organi di stampa”. In ballo ci sarebbe forse ancora un emendamento alla legge di Bilancio 2024, con il quale si potrebbe introdurre un nuovo “Stato di avanzamento lavori”, in modo da salvaguardare l’agevolazione del 110 per cento per gli interventi eseguiti entro il 31 dicembre 2023.

Scettico è il presidente di Ance Biella Andrea Bonifacio: «A questo punto abbiamo preso atto che per i cantieri in essere non ci saranno aggiornamenti. Il superbonus 110 per cento non esiste più. Certo, attendiamo la legge di Bilancio ma mi pare che l’ipotesi di una proroga, nonostante le attese, non sia all’ordine del giorno del Governo. Resta però l’incertezza su come si gestirà il cambio di aliquota ammessa al bonus» continua. «A rendere ancora più complicata la situazione arriva una sentenza del tribunale di Frosinone che ha dato all’impresa costruttrice l’onere di accollarsi le spese che il condominio avrebbe dovuto affrontare con la scadenza del 110 (passato al 90 per cento), sostenendo che i ritardi nella realizzazione dei lavori siano imputabili all’impresa stessa. Evidentemente» prosegue Bonifacio «queste situazioni mettono in crisi le imprese edili che già si trovano nella condizione di non sapere come cedere i crediti e in più si devono assumere un aggravio di costi del 20 per cento. Altro problema pressante per il nostro settore è quello della carenza di manodopera, legato al fatto che molti non considerano più l’edilizia come un ambito positivo in cui lavorare. D’altro canto» afferma il Presidente di Ance Biella «mi risulta che si tratta di una difficoltà comune a tutti i settori artigianali e industriali: il fatto che in tanti abbiano abusato degli incentivi di Stato allontanandosi dal mondo del lavoro, ha creato uno stallo. Altro grosso limite che vorrei segnalare è legato a una non corretta applicazione dei contratti: ci sono imprese che assumono giovani senza esperienza con la qualifica di operaio a tempo determinato, impedendo ad altre imprese di assumerli successivamente con il contratto di apprendistato e limitando di fatto la loro crescita professionale. Condanno poi con forza» conclude Andrea Bonifacio «il ricorso alla manodopera in nero: in nessun caso può rappresentare una soluzione alle difficoltà. Dobbiamo evitare queste situazioni, mettendo le aziende in condizione di assumere e limitando gli aiuti di Stato a chi davvero ne ha necessità».

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