Sburlati sul caso Loro Piana: «L’episodio non è la norma»

Confindustria Moda. La risposta al Cfo di Lvmh:«Il nostro Paese merita altro»

«La comunicazione che omologa all’illegalità tutte le aziende italiane non è accettabile e la combatteremo con forza a tutti i livelli. Il nostro Paese merita altro». È la posizione espressa da Confindustria Moda all’indomani del caso Loro Piana. In luglio il Tribunale di Milano ha disposto l’apertura di un’amministrazione giudiziaria per una durata di un anno a carico del brand valsesiano, controllato per l’80 % da Lvmh sin dal 2013. La misura, già adottata in passato nei confronti di Armani, Dior, Valentino e Alviero Martini, è scattata in seguito alla scoperta di gravi irregolarità nella filiera produttiva del marchio che avrebbe affidato intere commesse a società intermediarie prive di capacità produttiva che a loro volta si sarebbero appoggiate a laboratori con manodopera straniera impiegata illegalmente. Sebbene l’azienda non fosse direttamente coinvolta nei soprusi, avrebbe «colposamente agevolato» attraverso controlli insufficienti condizioni che per molti anni hanno permesso alle imprese in filiera di operare fuori norma.

Il presidente della federazione Luca Sburlati nel comunicato diffuso da Confindustria Moda in risposta alle dichiarazioni di Cécile Cabanis, Cfo di Lvmh durante l’incontro con gli analisti finanziari, ha ricordato che «in Italia operano ogni giorno oltre 500.000 persone e circa 50.000 imprese nel settore moda, una rete altamente specializzata, che lavora con rigore, competenza e grande senso di responsabilità, fornendo filati, tessuti, progettazione, innovazione e prodotti unici ai principali brand internazionali. Tuttavia, è importante sottolineare che questi episodi non rappresentano la norma, ma piuttosto l’eccezione. L’Italia resta il cuore manifatturiero del fashion mondiale, con una capacità produttiva che copre, a seconda dei segmenti, dal 50% al 70% della produzione globale del settore.Accogliamo con favore l’invito alla collaborazione lanciato da Lvmh. È fondamentale affrontare queste sfide come partner, non come controparti, con una visione comune di lungo periodo e con la consapevolezza che l’intera filiera è interdipendente e transnazionale. Per farlo, occorre però affrontare con lucidità anche le cause strutturali che possono generare distorsioni».

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