PAROLE - La funicolare con il coprifuoco

Dalla prossima settimana si potrà tornare ad utilizzare l’ascensore inclinato per salire al Piazzo. Ma bisognerà sbrigarsi a scendere dal borgo alto della città per evitare di farsela a piedi. Già, perché dall’atteso collaudo “acustico” di questi giorni è arrivato, sì, il lasciapassare alla riapertura dell’ex funicolare, dopo i recenti interventi, ma solo fino ad una certa ora. Alle 22, orario in cui le soglie del rumore devono avere un livello più basso, stop alle corse fino a nuovo giorno.

Quello che sembra un coprifuoco è l’ennesimo capitolo di una storia travagliata. Senza fine e che continua a far troppo rumore, evidentemente in tutti i sensi. La notizia buona è che l’esito comunque positivo del collaudo, almeno per le ore diurne, consentirà, all’amministrazione di non dover restituire un’ingente somma arrivata a suo tempo sotto forma di finanziamenti per i lavori che interessarono la funicolare qualche anno fa, proprio in corrispondenza della trasformazione ad ascensore inclinato. Che a conti fatti finisce sempre per rivelarsi l’errore primordiale a cui hanno poi fatto seguito le disgraziate vicende più o meno recenti. Su cui certo spicca la figuraccia internazionale con un gruppo di turisti statunitensi bloccati quest’estate per una mezz’ora in una cabina.

Il problema generale, per ragioni prima di tutto di natura economica, non sembra essere di così facile risoluzione, neppure come promessa elettorale, tanto è difficile la soluzione. Per questo, forse, sarebbe interessante cominciare a capire come ricavare nuove aree di parcheggio vicino al borgo alto da cui si scruta la città, anche in un’ottica di ulteriore valorizzazione turistica e non solo del Piazzo. O per intanto rimettere a nuovo e in sicurezza quelle esistenti. Perché se la funicolare bisogna metterla a dormire presto, una luce, che non sia solo quella del giorno, al parcheggione esterno del Bellone si potrebbe accendere.

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