Ha rischiato di essere l’anno del ponte della tangenziale. Del cantiere sul ponte. Che sembrava aver vinto su tutto. E soprattutto la pazienza degli automobilisti. Ma passato l’ingorgo dell’estate c’è molto di più nei dodici mesi biellesi che non possiamo mandare in soffitta solo con l’ennesima buona dose di pessimismo e malcontento. Perché no, perché non dobbiamo farlo. È stato molto di più dell’anno di un cantiere lumaca e poi Speedy Gonzales. Un anno su cui adesso dobbiamo sorridere pensando come a gennaio i commenti da bar e da social si fossero accesi su una ruota panoramica. Ma si sa, l’abitudine a perderci con poco fatichiamo a togliercela. Un ricordo quello di una ruota che gira e che, al netto di tanti problemi, sembra girare anche per il nostro territorio. Perché qualcosa si è mosso, a cominciare, ironia, da un cantiere, quello della Pedemontana. L’inversione di rotta, tolte storture e cose che non vanno, però è arrivata. Con il presente e il futuro. Per provare, impresa non facile, a vincere anche le resistenze caratteriali nostre.
La Juve femminile ha aperto uno scorcio importante sul fronte sportivo, così come i campioni della pallavolo. Banksy, Jago e TvBoy proseguono con il loro eccezionale tutto esaurito. Candelo e il Ricetto, che sia Natale o no, confermano un’appetibilità incredibile. Oropa è meta incantata e accogliente per tantissimi, l’Oasi Zegna regala interessanti panorami turistici, anche Viverone e il suo lago hanno fatto registrare numeri di assoluto rilievo. E l’elenco potrebbe proseguire. In attesa che il 2024 ci porti il Giro d’Italia e il 2025 l’Adunata degli alpini. E Natale ci ha dato anche il record di nascite, come non si vedeva da un po’. Senza contare che il carovita a novembre da noi è vicino a zero, così almeno ci dice l’inflazione.
Sembra di non essere neanche a Biella direbbe qualche buontempone. Invece tutto vero. Perché il 2023 in fondo per noi potrebbe finire per essere il ponte interessante su un domani un po’ nuovo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
