Cinque tour operator invitati a scoprire
il nostro Biellese

Turismo L’iniziativa di Unione Industriale Biellese e Fondazione BIellezza per favorire lo sviluppo di un settore in fase di sviluppo ma che deve ancora crescere.

Il settore turistico biellese è in costante crescita. Nel 2024 sono aumentati gli arrivi (141.000, +5,8 per cento sul 2023) e i pernottamenti (oltre 300.000, +5,1 per cento), consolidando la quota biellese sul turismo regionale, ora attorno al 2 per cento. Ma non basta: è necessario far conoscere di più il territorio, evidenziandone le potenzialità.

L’invito ai 5 professionisti del settore

Per questo la Sezione Turismo e Cultura dell’Unione Industriale Biellese e Fondazione BIellezza hanno invitato cinque tour operator a scoprire le potenzialità turistiche locali attraverso un tour dedicato, con l’obiettivo di avviare future collaborazioni per lo sviluppo di questa destinazione emergente. Gli operatori, che lavorano tra i laghi, le Langhe e Torino, tra Lombardia e Liguria, si rivolgono a un pubblico di viaggiatori internazionali con buona disponibilità di spesa.

I luoghi iconici del territorio

Dal 10 al 13 giugno, i tour operator sono stati accompagnati a visitare i luoghi e sperimentare le esperienze più significative e interessanti del territorio: dal Santuario di Oropa ai palazzi storici del Piazzo, dall’Oasi Zegna al Ricetto di Candelo, dalla Valle Cervo alla Burcina, passando dal lanificio Piacenza e dal Castello di Castellengo, fino alla Ricerca dell’Oro in Bessa.

In questa operazione sono stati coinvolti più di 20 operatori turistici biellesi, attività ricettive e della ristorazione.

Qual è stata l’impressione del gruppo di professionisti dopo la visita?

La “pagella” del Biellese è stata ottima. I tour operator coinvolti hanno espresso un’elevata soddisfazione per il giro organizzato (5 punti su una scala da 1 a 5), evidenziando la sorpresa per il valore delle attrattive locali e la volontà di proseguire la collaborazione per sviluppare il Biellese come destinazione turistica.

Gli operatori hanno promosso a pieni voti l’accoglienza ricevuta e la qualità delle spiegazioni durante le visite.

È stata particolarmente apprezzata l’autenticità delle esperienze e dell’accoglienza, spesso da parte dei proprietari delle strutture e sempre da personale preparato e appassionato: ad esempio al Piazzo, accompagnati da Francesco Alberti Lamarmora, i tour operator sono stati colpiti dalla visita in anteprima dei giardini e del Ninfeo restaurato di Palazzo Lamarmora.

Tutti i visitatori hanno affermato che il nostro territorio ha ampiamente superato le loro aspettative: arrivati con la convinzione che il Biellese potesse essere solo una tappa inserita in pacchetti più ampi, sono invece ripartiti con la consapevolezza che possa invece diventare una destinazione a cui dedicare almeno 3 o 4 giorni di visita.

Inoltre, 4 su 5 sono interessati allo sviluppo di itinerari dedicati al turismo industriale, evidenziando l’opportunità di creare un percorso ad hoc dedicato al tessile e moda. Grande interesse, infine, è emerso anche per le potenzialità del turismo outdoor.

Alessandro Boggio Merlo (Uib): «Pronti all’accoglienza»

Alessandro Boggio Merlo, presidente della Sezione Turismo e Cultura Uib, dopo l’esperienza con i cinque tour operator che hanno visitato i luoghi più significativi del Biellese ha commentato positivamente il risultato dell’iniziativa: «Credo sia significativo che dal giudizio unanime dei tour operator emerga un Biellese pronto ad un’accoglienza di qualità. Siamo pronti a crescere in modo strutturato. Agli occhi di professionisti esterni, il Biellese è inaspettato proprio perché conosciuto poco, solo per pochi elementi, quasi dato per scontato e che, invece, può offrire un prodotto turistico variegato e interessante. Questo eductour è un punto di partenza per sviluppare un turismo biellese autentico e di qualità».

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