Pella all’Anci con deleghe “pesanti”. È sempre vice presidente

Mercoledì il rinnovo del direttivo dell’Associazione dei Comuni. Al sindaco di Valdengo i complimenti della Lega del ciclismo professionistico

Ancora vice presidente Anci. Una carica che ormai per il sindaco di Valdengo Roberto Pella è quasi una seconda pelle.

L’assemblea iniziata mercoledì a Torino ha disegnato il nuovo direttivo dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, dall’altro ieri, come da previsioni, guidata dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, eletto all’unanimità. Il nuovo presidente ha nominato vice vicario il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e i dodici vice presidenti, tra i quali figura Roberto Pella.

L’onorevole biellese di Forza Italia ha aperto i lavori assembleari presiedendo l’incontro congressuale: da presidente facente funzione, dopo l’elezione di De Caro in Europa, spettava a lui guidare la prima giornata di lavori dell’Anci, che ha potuto contare anche sulla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Pella, dopo i cinque mesi al vertice e il lunghissimo periodo passato da vice vicario, resta uno dei cardini dell’associazione. La vice presidenza “ordinaria” e non da vicario, oltretutto, gli consentirà una libertà politica ancora maggiore e niente affatto trascurabile, soprattutto nei quadri del suo partito e nei rapporti con il Governo. A dare potere in Anci a Pella resteranno poi le deleghe a sport e politiche giovanili, cui si è aggiunta quella importantissima delle aree interne, un “settore” che muove qualche miliardo di contributi sempre più vitali per i piccoli Comuni.

«Sono molto soddisfatto» commenta Pella che da qualche mese è anche presidente della Lega del ciclismo professionistico. «Mi fa piacere che i colleghi, a cominciare dal nuovo presidente, abbiano riconosciuto il grande lavoro che ho svolto in questi anni e in questi ultimi cinque mesi da presidente. Mesi, tra l’altro, nei quali abbiamo chiuso una trentina di importanti protocolli».

La soddisfazione è anche, anzi soprattutto per le deleghe: «Si, strategicamente quella delle aree interne è una delle più importanti. Le aree interne riguardano oltre 4mila Comuni e rappresentano il futuro del Paese. Sono quelle aree a ridosso delle montagne che non rientrano nelle città metropolitane e nelle quali è fondamentale andare a migliorare la qualità della vita delle persone attraverso servizi e infrastrutture. Sono davvero tanti i temi legati alle aree interne, come ha avuto modo di sottolineare anche il presidente della Repubblica ribadendone l’importanza. Quello delle zone franche, che potrebbe riguardare anche il Biellese, che è praticamente tutta area interna, è ad esempio uno su cui lavorare. Personalmente sono davvero lusingato dell’incarico che mi avvicina soprattutto ai piccoli Comuni per i quali già da tempo mi impegno».

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