Questione di confini

Sembra che nell’ultimo incontro tecnico per discutere sul progetto, in fase di definizione, del nuovo collegamento ferroviario diretto che Biella richiede verso Torino e Milano, dopo che si sarà proceduto alla tanto sospirata elettrificazione della Biella-Santhià, sia sorto un intoppo. Discutendo delle tracce da assegnare ai convogli in partenza e in arrivo a Biella, mentre da e verso Torino non ci sarebbero problemi, per quanto riguarda Milano qualche funzionario regionale avrebbe accampato un difetto di competenza. Il problema consisterebbe nel fatto che, mentre da Biella a Torino l’intero percorso si sviluppa su territorio regionale piemontese, andando verso Milano le possibilità di progettare il collegamento dei funzionari regionali esaurirebbero la loro giurisdizione appena dopo la provincia di Novara, alle porte di Magenta, dove comincia il territorio lombardo. Questa dotta disquisizione su confini e giurisdizioni, si sarebbe svolta mentre in questi giorni si sono verificati numerosi disservizi sulle linee, con ritardi e cancellazioni che hanno fatto perdere le coincidenze a numerosi viaggiatori biellesi. Una realtà, confrontata con le incertezze della burocrazia, che, se ce ne fosse ancora bisogno, costiuisce un’ulteriore testimonianza della necessità di ottenere al più presto frequenti collegamenti diretti da Biella verso le stazioni metropolitane, a prescindere dall’aumento o meno della velocità di percorrenza, per evitare almeno di perdere le coincidenze: si sale sul treno e quando si arriva si arriva, ma almeno si è a casa. Anche perchè, farsi bloccare dai confini regionali, in un’Europa che ha abolito quelli nazionali, sembrerebbe davvero una presa per i fondelli.

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