
“Il futuro in cordata”: Studenti e insegnanti per tre giorni a Oropa
Il progetto ideato dal Liceo Avogadro di Biella oggi è pronto a varcare i confini del liceo biellese per coinvolgere anche gli altri istituti superiori del territorio
Studenti e docenti gli uni accanto agli altri per tre giorni, “immersi” nella splendida natura della conca di Oropa. Un’esperienza unica, indimenticabile, utile a migliorare i rapporti interpersonali, favorire l’ascolto e la comprensione reciproca, affrontare e conoscere temi di attualità generando riflessioni. Sono gli ambiziosi obiettivi che, dal 2021, rappresentano il fondamento del progetto “Il futuro in cordata”, ideato dall’Avogadro di Biella e oggi pronto a varcare i confini del liceo biellese per coinvolgere anche gli altri istituti superiori del territorio.

L’esperienza, giunta alla terza edizione, consentirà a 12 terze del Liceo Avogadro di Biella, e da quest’anno anche a due classi di Gae Aulenti e Bona, una del Liceo del Cossatese e Vallestrona, di soggiornare tre giorni a Oropa. Non una semplice gita, ma un viaggio i cui obiettivi principali sarà rafforzare le relazioni e conoscere il territorio. Sarà proprio il territorio il tema dell’edizione 2025, dopo che nel 2024 studenti e docenti avevano affrontato quello legato alla “Violenza di genere”. Martedì 28 gennaio, l’aula magna del Liceo Biellese ha ospitato una conferenza durante la quale si è parlato del progetto nato nel 2021 su iniziativa dell’allora dirigente scolastico Dino Gentile e dell’ex docente Mariangela Gasparetto, poi “ereditato” dal dirigente Mario Massazza, subentrato a Gentile nel settembre 2022, con il coordinamento di Riccardo Bresciani, docente di religione.

Massazza ha parlato agli studenti e ai partner del progetto, ripercorrendone lo sviluppo e anticipando qualche novità dell’edizione 2025: «Nel 2021 il nostro liceo colse l’opportunità offerta dal bando “Scuola 2.0”, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. La denominazione “Futuro in cordata” è nata pensando a esperienze da far vivere sul territorio a studenti e docenti, “avventure” educative durante le quali ognuno dei protagonisti dipende anche da tutti gli altri. Nel 2021 vivevamo un momento di grande difficoltà, condizionato dalla pandemia. La necessità era lavorare per recuperare i rapporti interpersonali. Il progetto venne finanziato e così nacque un’iniziativa che oggi non solo riproponiamo con lo stesso entusiasmo di quattro anni fa, ma anzi vogliamo ampliare, coinvolgendo anche le altre scuole superiori del territorio. Un’azione resa possibile dal contributo di Fondazione Biellezza. Così come va ricordato il sostegno della famiglia Gianolli, ex studente dell’Avogadro».
Come ha spiegato Massazza: «Il futuro in cordata è molto più di una semplice gita: è un’esperienza di condivisione di tempo e spazi al Santuario e nella Valle di Oropa. L’idea è stata sempre quella di produrre qualcosa alla fine dell’esperienza. A esempio nel 2024 i ragazzi hanno realizzato un orologio utilizzando tavole di legno, con la collaborazione del centro di formazione Cnos Fap di Vigliano Biellese. I protagonisti del progetto hanno costruito anche un’Agorà, casa in legno che ha trovato posto nel giardino del liceo, utilizzata per svolgere attività didattiche all’aperto o semplicemente per trascorrere del tempo durante il quale confrontarsi su temi di attualità».
Un cammino che va sostenuto anche a livello economico, senza gravare sulle spalle delle famiglie. E che ha potuto avere un seguito negli anni proprio grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e di molti altri partner, come ha ricordato il dirigente scolastico: «L’organizzazione e la gestione dell’iniziativa ha costi non indifferenti, che la scuola da sola non potrebbe sostenere. Abbiamo scelto di chiedere alle famiglie solo un contributo simbolico, 30 euro a studente. Quest’anno a esempio sarà con noi anche il Consorzio Sociale Il Filo da Tessere, che si occuperà dell’aspetto animazione».
I riscontri delle prime tre edizioni sono stati positivi sotto ogni punto di vista. Un giudizio confermato da sondaggi pre e post esperienza che la scuola ha fatto interpellando studenti e insegnanti. I dati sono stati presentati durante la conferenza dalla docente Daniela Tagliafico.
Ha spiegato l’insegnante: «I test sono stati tre: uno prima dell’esperienza, uno immediatamente dopo e uno un po’ più distante nel tempo. Le domande vertevano su temi quali il miglioramento del rapporto con i compagni e i docenti grazie all’esperienza comune, il miglioramento del clima della classe e la comprensione gli uni degli altri. Dai pareri di ragazzi e professori è emerso quanto l’iniziativa abbia contributo a migliorare i rapporti reciproci».
Michele Seggiaro, docente del Liceo Avogadro, ha parlato dell’esperienza fatta pochi mesi fa: «Per molti noi è stata un’avventura ricca di scoperte. In un contesto protetto e definito i ragazzi si sono “aperti” in modo a volte inaspettato. E ne sono usciti rafforzati i legami interpersonali. Regalare ai propri studenti uno spazio di questo genere è una delle cose che la scuola può e deve fare per aiutarli a crescere».
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