Mosse dall’Amore per Cristo

A Vercelli le celebrazioni per il 125° delle suore Figlie di Sant’Eusebio

Dal 1899, generazioni di suore Figlie di S.Eusebio, a servizio della Chiesa vercellese e per tanti anni anche della nostra terra e diocesi di Biella, in ben 16 comunità. Parrocchie, asili, vicinanza ai malati, assistenza ai poveri. Alcune dedite anche alla cura del vescovado di Biella e dell’indimenticabile vescovo mons. Carlo Rossi.È l’avventura spirituale di Madre Eusebia Arrigoni unitamente al prete don Dario Bognetti, a quel tempo viceparroco di Confienza. Lo Spirito ispirò loro di dedicarsi a tempo pieno agli anziani, ai disabili, agli orfani. E venerdì scorso, proprio il vescovo di Biella mons. Roberto Farinella, presiede nella Casa Madre delle Figlie di S. Eusebio in Vercelli, i Vespri solenni inseriti nel percorso commemorativo dei 125 anni della fondazione dell’Istituto religioso. Per stare nel nostro territorio, le suore si adoperano per tanti anni, nell’assistenza domiciliare degli ammalati, un ministero prezioso e delicato. Infermiere e donne consacrate che insieme alle cure offrono agli infermi, ai bambini, ai lavoratori, ai più deboli e socialmente fragili, consolazione e speranza, esempio di fede e di abnegazione nel nome del Signore Gesù. E come si avverte oggi, la carenza e la scomparsa delle religiose, del loro carisma, del loro femminile e peculiare amore alla Chiesa! L’elenco delle loro comunità nella diocesi biellese prosegue: Camburzano, la casa più grande ove operavano anche 40 religiose, poi S. Giovanni d’Andorno, Quittengo, Sagliano Micca, Crocemosso, Pratrivero, Mosso S.Maria, Vallemosso, Ponzone, Mezzana, Pollone, Mongrando. Si inseriscono discretamente nelle comunità e nelle parrocchie, infermiere, maestre d’asilo, accanto agli anziani e alle lavoratrici delle nostre fabbriche. Con la loro opera quotidiana, silenziosa, perseverante, a volte in condizioni difficili, aspirando all’unica ricompensa, quella promessa dal Vangelo di Gesù. Oggi, servono ancora in Vercelli e in qualche altra città, parrocchie e strutture ecclesiali, con la contemporaneità dei servizi, che il dono inesauribile della loro vocazione originaria, personale e comunitaria affida loro. La presenza di mons. Farinella documenta una gratitudine, che nel tempo si arricchisce, produce e consegna misteriosi frutti di fede e di carità. All’omelia vesperale, il vescovo esordisce: «Come le donne al sepolcro di Cristo, mosse dall’amore, anche le suore Figlie di S. Eusebio esprimono ieri e oggi, la loro dedizione consacrata a Lui, cercandolo nei poveri, nei più deboli, nelle persone bisognose, condividendo la condizione di tanti uomini e donne ed annunciando con una vita gioiosa, la forza rivoluzionaria del Vangelo che libera e salva. Grazie sorelle per la vostra testimonianza di amore al Signore e alla Chiesa!». Queste suore, nel Biellese coltivarono una filiale e tenerissima devozione alla Regina del monte di Oropa, tanto che le loro Sorelle missionarie in Perù e in Brasile, diffusero il culto della nostra Madonna Nera in quei Paesi “dall’altra parte del mondo”. Una celebrazione sentita e commossa venerdì a Vercelli, presenti il Vicario Generale don Bedello e l’attuale parroco di Confienza don Isacco, il paese di quell’ottimo prete Bognetti che con Madre Arrigoni pensarono l’opera ecclesiale delle suore Eusebiane. Un momento di preghiera che affastella ricordi e ringraziamenti al Signore, per tanta grazia profusa nel tempo. Una lode pasquale al Risorto e a queste sue predilette, testimoni dell’amore, dell’umile servizio della carità e del loro essere, con una ormai nota definizione: “Chiesa in uscita”.

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