Turismo, il Biellese è “slow”

Destinazione Biella: la filiera turistica vale 1.429 realtà imprenditoriali per 4.524 addetti complessivi, in pratica l’8,7 per cento del tessuto produttivo complessivo del territorio.  Il Biellese, che rappresenta circa il 2 per cento dell’offerta ricettiva regionale, ha quasi raddoppiato i numeri negli ultimi 10 anni che trovano conferma nei movimenti turistici. Tra gennaio e giugno sono stati quasi 53.000 arrivi e circa 115.000 pernottamenti che, sullo stesso periodo dello scorso anno, sono rispettivamente aumentati del 19,2 per cento e del 22,4 con una crescita superiore a quella del totale regionale. E dopo un’estate con il segno positivo, sono buone anche le prospettive per l’autunno, sulla base dei dati elaborati dall’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte - Visit Piemonte. Christian Clarizio, consigliere con Marta Florio e Carolina Tosetti della società consortile Atl Biella Valsesia Vercelli conferma che «i dati, in elaborazione in questi giorni, mantengono il trend positivo anche per  l’ultima parte dell’estate». Dall’analisi, emergono in particolare le potenzialità dei Bed & Breakfast (pari al 25,6 per cento del totale delle strutture) e degli Airbnb che contano 623 alloggi ovvero oltre il 71 per cento in più rispetto al primo semestre del 2022. Ma chi sceglie il Biellese? Quasi il 75 per cento dei turisti sono italiani: i principali bacini, oltre a quello regionale, sconfinano in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna mentre dall’estero arrivano da Svizzera, Francia, Germania, Romania, Benelux e Stati Uniti. «L’estate è stata ottima. Entreremo nel dettaglio a breve ma sappiamo che sono la montagna e le mete all’aperto con la nostra rete di sentieri, ad attrarre visitatori» prosegue Clarizio. «Un motivo questo per potenziare ancora di più il segmento. Un esempio emblematico è il Cammino di Oropa: anche se a livello nazionale questo modello ha subito flessioni, Biella si trova in controtendenza anche grazie al valore religioso che si somma a quello naturalistico.  Stiamo ragionando anche sulla valorizzazione del Tracciolino per renderlo un prodotto turistico di richiamo. Un progetto condiviso con la Provincia, gli enti e gli attori locali». Parallelamente, sta incassando consensi anche la rete delle ciclovie di Oropa con percorsi che superano i 350 km tracciati con GPS e segnaletica, e sostenuti da un centro prenotazioni gestito da tre persone. «Si tratta della prima fase del progetto  “Terre del Cammino di Oropa” che punta a costruire una rete di 1.000 km di itinerari a piedi e in bicicletta che trasformi la nostra zona in una destinazione ideale per il turismo lento» spiega Alberto Conte, presidente del Movimento Lento e fondatore di Itineraria. «A questo proposito stiamo organizzando gli stati generali dello slow tourism. La prima edizione debutta l’11 novembre a Romagnano Sesia, poi si sposta il 21 a Ivrea mentre il 30 si chiuderà a Biella. E’ un tavolo tecnico in cui condividere le esperienze, scambiare buone pratiche e superare insieme le criticità emerse, per creare un’offerta di itinerari facili e accessibili per 8 milioni di potenziali turisti che abitano del Nord Ovest. Sarà inoltre un momento di formazione per chi opera nell’accoglienza, per pro loco, b&b, per guide e noleggiatori di biciclette ed e-bike».  Le due ruote si legheranno così all’escursionismo a piedi il cui successo ha portato sui tre itinerari (Santhià, Valperga e Valle Mosso fino a Oropa) oltre 4 mila persone per 20 mila pernottamenti (il 7 per cento di tutti i pernottamenti del territorio) confermando il Cammino di Oropa  primo in Piemonte e quinto in Italia per numero di viandanti. «Le previsioni dicono che il Biellese  cresce meglio degli altri territori regionali» conclude Clarizio. «Il trend positivo è anche e soprattutto dovuto alla campagna di comunicazione in atto cui ha contribuito la Fondazione BIellezza. Ma comunicare è importante quanto soddisfare le attese dei visitatori. Dobbiamo lavorare su tutti i fronti e soprattutto sulla qualità dell’offerta migliorando le strutture così da raggiungere anche una nicchia di mercato più esigente e valorizzare al contempo il territorio». L’importanza che sta via via assumendo il turismo è poi confermata dai risultati dell’indagine Excelsior, fonte Unioncamere/Anpal, sui fabbisogni occupazionali delle imprese, che evidenzia come tra i primi indirizzi di studio richiesti dalle aziende a luglio nel Biellese si collochi nuovamente l’indirizzo della ristorazione, dato in linea con il fatto che nello stesso periodo tra le professioni più richieste al primo posto ci sono esercenti e addetti nelle attività della ristorazione. 

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